Partenza:  Piazzale Roma ore 6.30,   Mestre – Hotel Russott (ex Ramada) ore 6.40.
Punto di partenza:  Toppo (PN) (251 m.).
Equipaggiamento: Normale da escursionismo, bastoncini, scarponi, zaino, abbigliamento consono alla stagione.
Cartografia:  Carta Tabacco 1:25.000  Fg. 028 – Val Tramontina – Val Cosa – Val Meduna - Val d’Arzino.

Situato in una vasta zona carsica, il Monte Cjaurlec sale improvviso dalla pianura friulana: pur elevandosi in modo poco marcato rispetto alle ondulazioni prative e ai boschi che ne circondano il punto più alto, concede una salita in un ambiente sostanzialmente integro, indicato dalla UE come Sito di Importanza Comunitaria.
Il sentiero CAI n° 850, dedicato a Gianguido Maso, cofondatore della Sezione CAI di Spilimbergo, permette di compiere un anello con partenza da Toppo e arrivo  a Travesio. È un itinerario senza clamori dove tuttavia si può trovare quel silenzio e quella pace che purtroppo stanno scomparendo per l’incuria dell’uomo.  La facilità del percorso lo rende un sentiero per tutti, compresi i molto giovani e chi si sta accostando al mondo dell’escursionismo, avendo però l’avvertenza di evitare i mesi estivi quando le temperature e l’umidità sono troppo elevate.

ITINERARIO ESCURSIONISTICO
Dislivello:  700 m. circa.
Tempi medi di percorso:  ore 5 - 6 circa.
Dal margine nord del paese di Toppo prenderemo il segnavia CAI n° 850 “Gianguido Maso”.  Lasciando a sinistra la strada verso i ruderi del castello, prenderemo la mulattiera lastricata, antica strada di transito per le malghe del Cjaurlec.  Parte della mulattiera presenta ancora i rinforzi in muri a secco e sulle pietre della massicciata sono evidenti i segni delle slitte utilizzate per il trasporto di merci e legname.
Ci addentreremo per la Val Maggiore, seguendo le indicazioni per l’anello di Casera Davass, tralasciando tuttavia il sentiero che, a quota 580 m., vi si dirige direttamente, e così proseguiremo fino a Casera Tamer Bassa (586 m.).  Si prosegue nel bosco fino a giungere ad un bivio con crocifisso, si piega a destra e si sale ancora fino al ciglio dell’altopiano delle Merries.
Usciti dal bosco si piega leggermente a destra su una traccia che attraverso i prati porta sulla panoramica cima del Monte Davanti (quota 947 m.).  Si scende lentamente raggiungendo in pochi minuti la sottostante Casera Davass (quota 891 m.).
Passata una spalla boscata, avanzeremo sul versante opposto, dapprima verso nord tra piccole vallette e radi boschetti, poi verso est per aggirare le coste caratterizzanti il versante meridionale del Monte Cjaurlec.  Attenzione: ad un certo punto dovremo lasciare il sentiero per il Cjaurlec e Casera Sinich, con una scorciatoia (non segnata) che raggiunge la strada sterrata che poi aggira il Col Tarond.  Si prosegue per la strada verso Col Manzon, dove imboccheremo il sentiero che scende a quota 620 m. e quota 489 m. fino ad incontrare la strada forestale che seguiremo fino ad incontrare il sentiero che in breve scende alla Borgata Riosecco di Travesio.

ITINERARIO TURISTICO
Per coloro che non effettuano l’escursione, si consiglia la visita al castello di Toppo, per raggiungere il quale, posto in una bella zona panoramica, si percorre un tratto di strada asfaltata in salita assieme agli escursionisti (15 minuti).  Il castello, restaurato nel 2012, è uno dei più importanti esempi di architettura fortificata del Friuli del XII-XIV secolo.
Il nucleo centrale, delimitato da mura poligonali, racchiude la possente torre di avvistamento e difesa, usata nel corso del Duecento anche come zecca clandestina.
A fianco sorgeva la dimora dei signori di Toppo.  Nel cortile esterno, protetto da una seconda cerchia di mura, si collocavano le stalle e altre strutture di servizio.
Sul versante sud: la cappella di Sant’Antonio Abate, con i pregevoli affreschi del XIV secolo.
Terminata la visita al Castello, si torna a Toppo e, con pullman, si prosegue per Sequals dove si visita la casa museo di Carnera.  Lungo il percorso di rientro, è prevista una sosta a Solimbergo e al suo castello.
Il complesso denuncia appieno il secolare abbandono, ma conserva ancora un suo particolare fascino, accresciuto dalla posizione dominante sulla sommità del colle e dall’inserimento in un contesto paesaggistico di ampio respiro, bene ricollegandosi all’etimologia del nome significante “castello lucente”, proprio perché esposto al sole da mattina a sera.
Oltre a tratti del recinto difensivo, con paramenti murari realizzati in conci di pietra accuratamente sbozzati e connessi tra loro, si può ancora vedere parte della torre, caratterizzata dal vano interno molto piccolo, ma con mura spesse circa un metro e mezzo.
Si rientra poi a Travesio per ricongiungersi con gli escursionisti.
MARRONATA

La marronata è prevista per le ore 15.00 al ristorante “Verdi Colline” da Cesco, Piazza XXIV maggio 9 – Toppo di Travesio (PN).
Di seguito il menù:
Lasagne gratinate ai funghi e soppressa nostrana;
Cervo in salmì con polenta di Mortean;
Vino della casa, acqua e caffè;
Castagne con un bicchiere di Ribolla Novella.

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