Partenza: Partenza con mezzi privati alle ore 6.00 per chi farà le ferrate.
Partenza con la autolinea Brusutti Venezia/Canazei da Piazzale Roma ore 7.30, arrivo a San Martino di Castrozza ore 11.00 per chi percorre l’itinerario B.
Ritorno: Partenza con la autolinea Brusutti ore 16.00, arrivo a Venezia ore 19.50.
Il costo del biglietto è di € 12 per tratta in vigore 1° aprile 2024. Ogni iscritto devi farsi il biglietto
Equipaggiamento: Normale dotazione da via ferrata (casco, imbragatura, kit da ferrata omologato), bastoncini, scarponi, zaino, abbigliamento consono alla stagione per l’itinerario A.
Normale da escursionismo, bastoncini, scarponi, zaino, abbigliamento consono alla stagione per l’itinerario B.
Necessario il sacco lenzuolo per il pernotto.
Cartografia: Carta Tabacco 1:25.000 Fg. 022 – Pale di San Martino.
ITINERARIO A
Essendo l’escursione molto impegnativa e prettamente alpinistica, è a discrezione dei capi-gita l’accettazione dei singoli partecipanti
SABATO 12
Dislivello: 1200 m. circa.
Tempo medio di percorso: ore 5½ circa.
Si parte dalla località Fósne, nell’alta Val Canali, dove è presente anche un piccolo parcheggio situato a lato della strada asfaltata in località Sorapiana. Dopo qualche centinaio di metri in leggera salita sulla strada asfaltata, si arriva al crocevia dei Prati Fósne (1374 m.), dove il percorso procede sulla destra, verso NE, lungo il sentiero n° 731 che sale ai margini dell’ampio prato in direzione Cimèrlo/Forcella Col dei Cistri.
Seguendo le indicazioni per la Ferrata Dino Buzzati si lascia quindi il sentiero n° 731 per prendere sulla destra il ripido sentiero n° 747. Questo risale il Bosco Cimèrlo, con la vegetazione che lascia via via spazio al pino mugo fino ad arrivare ad un tracciato segnalato da innumerevoli pinnacoli e piccole guglie (ore 2 circa). La Via Ferrata Dino Buzzati comincia nei pressi di una selletta, a circa 2100 m. di quota. Il primo tratto dritto, non eccessivamente pendente, è seguito dal passaggio alla Forcelletta Belvedere e quindi da un tratto verticale che porta ad un camino.
Il passaggio più spettacolare è quello della deviazione sull’esposta parete esterna (che sostituisce lo stretto passaggio storico ora in disuso) dove una serie di staffe e funi facilita la salita. Superato questo termina la Via Ferrata nel soprastante cocuzzolo (2300 m.). Il percorso continua quindi seguendo la traccia che, risalendo il tratto dello spallone SE del Cimèrlo, porta ad un valico ad E rispetto alla cima.
Dal valico si scende, sempre lungo il sentiero n° 747 assicurandosi in un paio di passaggi alle corde della ferrata. Terminata la discesa, si raggiunge la cresta che separa le cime del Cimèrlo e della Stanga. La cresta è estremamente panoramica, a destra la Val Pradidali e a sinistra l’Alta Val di Primiero, verso San Martino di Castrozza. Oltrepassata la cresta, in prossimità del bivio con il sentiero n° 742 (Sentiero del Cacciatore), si procede risalendo quest’ultimo verso Cima Stanga/Rifugio Velo della Madonna. Con l’ultimo pezzo in salita si giunge sulla Cima Stanga (2550 m.) da dove si può ammirare la cima del Sass Maór e della Madonna in primo piano. Dalla Cima Stanga il sentiero procede in discesa e porta velocemente al Rifugio Velo della Madonna (2358 m. - ore 5½).
DOMENICA 13
Verificate le condizioni fisiche dei partecipanti e quelle meteorologiche i capi gita decideranno se svolgere l’itinerario n. 1 o n. 2 per fare ritorno in valle.
ITINERARIO 1
Dislivello: 200 m. circa di salita, 1300 m. circa di discesa.
Tempo medio di percorso: ore 6 circa.
Dal rifugio seguiamo gli evidenti segnali e salendo prima su ghiaione poi su roccia raggiungiamo l’attacco della Ferrata del Velo con San Martino di Castrozza dietro di noi. Iniziamo con una rampa diagonale al termine della quale vediamo dritti a noi il prosieguo della via. Saliamo in diagonale verso sinistra poi nuovamente a destra in un passaggio un po’ atletico per raggiungere le prime cambre della via. Saliamo ora in verticale su una parete attrezzata con cambre metalliche e un passaggio leggermente strapiombante. Proseguiamo percorrendo in diagonale una placca appoggiata a cui segue forse il passaggio più adrenalinico della via.
Dopo un tratto in leggera discesa iniziamo un traverso inizialmente in orizzontale su cambre, poi in diagonale con buona esposizione.
Raggiungiamo quindi un salto di 3 metri attrezzato con cambre a cui segue un tratto verticale attrezzato.
Le difficoltà di questo passaggio piuttosto esposto sono ridotte al minimo dall’abbondante presenza di cambre metalliche e appigli naturali. Dopo un canalino raggiungiamo uno spigolo che saliamo prima sul lato destro poi sinistro.
Ci inseriamo ora in un nuovo canalino appoggiato dove nella parte superiore incontriamo cambre metalliche. Iniziamo ora il tratto conclusivo della parte attrezzata della via. Affrontiamo una paretina verticale a cui segue un primo traverso. Gradualmente il traverso si allarga e iniziamo un tratto di sentiero attrezzato che sale in diagonale fino al termine delle attrezzature metalliche.
Procediamo con un tratto su sentiero in modesta salita fino a incontrare una serie di tornanti e proseguire in salita fino a raggiungere la caratteristica Forcella del Porton, dove termina l’itinerario di salita della Ferrata del Velo (2460 m.). Stupendo il panorama dalla Forcella del Porton con Sass Maor e Cima Madonna a dominare il percorso appena salito.
Scendiamo i primi metri dal caratteristico intaglio della Forcella Porton su un traverso diagonale con staffe e pioli a sostegno dei piedi e tramite una solida scala di circa 8 metri si raggiunge un canalone detritico molto franoso alla fine del quale si risale sulla sinistra aggirando lo spigolo, si scende su un salto verticale proseguendo ora in diagonale e tramite delle staffe e alcuni pioli in leggero strapiombo continuando fino ad iniziare a vedere il Rifugio Pradidali. In seguito si attraversa in diagonale a destra una stretta cengia, alla fine della quale risaliamo una ulteriore parete attrezzata con staffe e scendendo alcuni metri dopo un traverso esposto inizia l’ultima discesa su una serie di staffe molto verticali.
Giunti al Vallone Pradidali si risale fino al bivio dove si prende il sentiero n° 739 proveniente dalla Forcella di Ball in direzione del Rifugio Pradidali (2278 m.) e alla fine si giunge allo stesso (ore 3¼ dal Rifugio al Velo). Dal rifugio si prende il sentiero n° 709 che scende nella parte finale attraverso la Val Canali e si giunge al Cant del Gal (1174 m.), termine della gita.
ITINERARIO 2
Dislivello: 1000 m. circa di discesa.
Tempo medio di percorso: ore 3 circa
Dal Rifugio al Velo si prende il Sentiero n° 713 “Lasta Moia” fino al bivio del Cadinòt (2280 m.).
Da qui si procede lungo il Sentiero n° 734A “Camillo Depaoli” verso Col dei Cistri/Fósne/Piereni. Il sentiero Camillo Depaoli, seppur con modeste difficoltà, è attrezzato nella prima parte e va via via spianando portandosi su un lungo tratto di discesa alternata a tratti più pianeggianti e attraversando gli ampi valloni delle pareti SO del Monte Cimèrlo. Dopo questo lungo tratto si raggiunge la Forcella Col dei Cistri (1568 m.), dove si imbocca la strada forestale del sentiero n° 731 in località Prasorìn che scende ricongiungendosi al primo tratto dell’itinerario e che riporta, quindi, al punto di partenza.
ITINERARIO B
SABATO 12
Dislivello: 900 m. circa.
Tempo medio di percorso: ore 3 - 4 circa.
Da San Martino (1466 m.) al Rifugio Velo della Madonna per il sentiero alto della Val di Roda, il sentiero n° 721. In tutti i casi gran parte della salita si svolge nel piacevole fresco del bosco, accompagnati dagli scorci sulla Pala di San Martino, sui Campanili di Val di Roda e, nella parte finale, dalle eleganti linee della Cima Madonna.
DOMENICA 13
Dislivello: 950 m. circa di discesa.
Tempo medio di percorso: ore 3 - 4 circa.
Dal rifugio si scende fino al bivio e si prende il sentiero 713 che conduce alla Malga Sora Ronz, poi alla Malga Civertaghe. Da qui per sentiero n° 23 si raggiunge San Martino di Castrozza.