Accompagnatori:  Giovanni Cavalli (cel.3296917670) -  Margherita Schito      Cel. di riferimento  329.2587732                

Partenza:  Piazzale Roma ore 7.10,   Mestre – Hotel Russott (ex Ramada) ore 7.20

Lunghezza: 13 km. l'anello completo, 2 km. la sola salita all'eremo San Donato.

Punto di partenza:  Villaga (VI) (50 m.).

Equipaggiamento: normale da escursionismo

Cartografia: Colli Berici - Berica Editrice  scala 1:30.000

ITINERARIO A):

Dislivello:
  700 m. circa.

Tempo medio di percorso:  ore 5 - 6 circa 

Dalla piazzetta di Villaga (50 m.), si imbocca la stradina (parcheggio) a fianco della chiesa parrocchiale che dirige verso il fondo della valletta dove, al termine dell’asfalto, si prosegue a sinistra per un sentiero abbastanza ripido (indicato con il n° 72). Dopo il breve tratto di salita, si giunge ad una stradina nei pressi di una bellissima villa antica, quasi un piccolo castello, con il panorama che spazia sulla Valle di Villaga e nota come la “Commenda” (Villa Chemin-Palma-Bedeschi detta “La commenda di San Silvestro”, nel medioevo appartenuta ai Cavalieri Templari), a fianco della quale si dirama sulla destra un sentiero. Percorso il sentiero con tratti di salita sostenuta, tra boscaglia e qualche casa, si esce sulla stradina comunale che da Barbarano sale a Pozzolo; si segue a sinistra per un centinaio di metri l’asfalto e si prende a destra un sentiero che ancora sale nel bosco fino ad una radura, da dove si scorge l’eremo della nostra prima meta. Al termine della salita, si esce nei pressi di un agriturismo, con bellissime alberature lungo la strada e, verso destra, in breve si sale al sagrato della chiesetta di San Donato. Il posto è interessantissimo e affascinante: a fianco della chiesetta, si notano le tracce dell’antico eremo appoggiato sulle strapiombanti falesie caratterizzate da un grande covolo con due grossi buchi d’ingresso. Si prosegue rasentando brevemente in discesa il covolo, passando per altre grotte con muri che ricordano come fossero un tempo abitate. Risaliamo il glabro pendio roccioso, profondamente caratterizzato da fenomeni carsici di degrado del calcare, e saliamo sul colmo sopra il covolo (300 m.).  Bisogna prestare un minimo di attenzione a non esporsi sul baratro verso la chiesetta. Si percorre un sentierino, parzialmente tra la boscaglia, che alla fine sbuca sulla stradina asfaltata che dall’eremo congiunge le “Scudellette”. Proseguiamo brevemente a sinistra lungo la strada fino ad una depressione, dove verso destra scendiamo per un sentiero ai margini della radura boschiva e ad un articolato incrocio di sentieri. Ora l’orientamento non è semplicissimo, tuttavia un anello di sentieri, segnalato con tabelline bianco/rosse, permette la visita ad alcune trincee e manufatti della Grande Guerra e raggiunge la panoramica cima del Monte Tondo di Villaga (420 m.). Ritornati all’incrocio dei sentieri, si prosegue lungo la valletta, una delle tante “Scudellette” (da scodella, a ricordare che si tratta di una dolina carsica), sbucando sulla strada asfaltata a poca distanza, verso destra, dal noto Ristorante “Scudelletta” di Pozzolo. Tutto il tratto tra l’eremo e Scudelletta, facile escursionisticamente, è tuttavia abbastanza complesso per l’orientamento.  In caso di dubbi o errori percorrere la piccola stradina asfaltata, anch’essa interessante ma più adatta alla bicicletta. Dal ristorante Scudelletta si scende alla strada principale (300 m.) della dorsale berica che proviene da Barbarano.  Si percorre un breve tratto in discesa e, sulla sinistra, si trova una stradina asfaltata di passaggio tra alcune case.  Subito all’imbocco si prende il sentierone che risale il versante meridionale del Colle di San Giovanni Vecchio (non è raggiungibile e totalmente recintato in quanto area militare), dopo una vasca d’acqua e un bivio di sentieri, si sale ancora a raggiungere la cima del Monte della Cengia, dove si sbuca presso un bellissimo pulpito panoramico (430 m., quota massima dei Colli Berici). Si ritorna per qualche decina di metri e si scende verso la Valle di Barbarano per poi proseguire tra le falesie e i covoli del Monte Cengia (palestra di arrampicata sportiva). Si percorre la dorsale di Montepiano e, dopo un gran tornantone del sentiero, si sbuca in una stradina agricola cementata. Sulla sinistra si percorre la strada fino ad una curva dove, verso destra, si dirama un sentierino in ripidissima discesa che s’inoltra nel bosco. Nel mezzo della boscaglia è possibile vedere i resti di insediamenti rupestri e i noti “Albi” di Barbarano (200 m.), una serie di vasche di una necropoli rupestre del VI secolo (forse longobarde?). Tra vigneti, si scende alla bella Piazza di Barbarano (50 m.).  Si sale la scalinata che porta al valico della Villa “Castello Vescovile” (90 m.) e, percorrendo un chilometro di strada comunale asfaltata, si ritorna alla chiesa di Villaga.  

 ITINERARIO B):

Dislivello:  
350 m. circa.

Tempo medio di percorso:  ore 2½ - 3 circa. 

Fino al ristorante Scudelletta il percorso è comune all’itinerario A. Dal Ristorante Scudelletta, si scende verso la strada principale della dorsale berica che proviene da Barbarano.  Si percorre un breve tratto in discesa e, sulla destra al primo tornante, si trova la segnaletica del sentiero n° 79 detto “Delle Fontanelle” che scende direttamente a Barbarano (40 minuti) sbucando nella piazza con la chiesa parrocchiale ed il Palazzo dei Canonici.  Lungo il percorso, infatti, si incontreranno dieci fontane, ormai abbandonate, ricavate nella viva roccia allargando strette fessure e dotate spesso di vasche in cui convogliare l’acqua, mostrando differenti stili e modalità di realizzazione.