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Partenza:  Piazzale Roma ore 6.30,   Mestre – Hotel Russott (ex Ramada) ore 6.40.
Punto di partenza:  Forcella Cibiana (1530 m.).
Dislivello:  850 m. circa; il castello roccioso sommitale è alto circa 60 m.
Tempo medio di percorso:  ore 3 - 3½ in salita, ore 2 - 2½ in discesa.
Equipaggiamento: per l’itinerario A imbrago, un paio di cordini, un moschettone a ghiera, caschetto; per l’itinerario B normale da escursionismo.
Cartografia:  Carta Tabacco 1:25.000  Fg. 025 - Dolomiti di Zoldo, Cadorine e Agordine.

Nelle Dolomiti di Zoldo, legate in particolare al nome di Giovanni Angelini che vi compì per decenni opera di esplorazione e di ricerca storica, si esprime un carattere selvaggio un po’ speciale della montagna, che si fa via via più impervia e boscosa a mano a mano che ci si avvicina alla regione pedemontana del bellunese. Anche se gli alpinisti sono andati scoprendo le affascinanti ardue pareti del Bosconero, le altre montagne intorno che non hanno ricevuto la fama delle vie molto difficili vengono visitate di rado. Sono tuttavia meritevoli di frequentazione e l’attrattiva di queste cime poco conosciute si integra con l’aspetto ancora tranquillo e modesto dei luoghi, anche di quelli abitati.

ITINERARIO A
Dal passo si prende la stradina bianca (parcheggio) che si inoltra verso sud; a un primo vicino bivio si prende a sinistra e a un secondo a destra. Poco dopo la strada si trasforma in buon sentiero, che sale comodo, esce dal bosco e rimonta un valloncello (sorgente) fino alla Forcella delle Ciavazòle (1994 m.), all’inizio della lunga cresta occidentale. A sinistra una traccia sale a zig-zag fra i mughi, quindi per la comoda cresta passa dalla croce metallica della Giovane Montagna, che ricorda il 40° di fondazione. La traccia prosegue sulla cresta, poi a sinistra di alcuni suoi roccioni, quindi si risale per 20 m. (friabile) a riprendere per un tratto il filo e infine ancora sulla sinistra la traccia giunge alla cresta nord-orientale. La cresta non va seguita nella sua discesa a est, ma si deve traversare 20 m. a destra ancora sul lato nord, e salire un canale-camino di 20 m. obliquo a sinistra che porta a una spalla della cresta nord-orientale. Si traversa orizzontalmente su cengia tutto il versante est (80 m. circa). Da sotto un gendarme si sale a destra per un ripido canalino roccioso (20 m., I e II grado), si esce (ometti) a pochi passi dalla cima. Per la discesa si segue lo stesso itinerario.

N.B.: La salita non presenta grosse difficoltà, ma richiede un buon allenamento ed esperienza alpinistica.
È escluso dalla salita chi non ha tutto il materiale richiesto e manca dei requisiti voluti.
Facoltà totale dei capigita l’esclusione di elementi ritenuti non idonei per la loro incolumità.

ITINERARIO B
Lo stesso dell’itinerario A fino alla croce G.M., dove si gode un bellissimo panorama e c’è un consistente spazio prativo.

 

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