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Cima d’Asta via normale

Nelle Alpi Orientali la Cima d’Asta (2847 m) è qualcosa di particolare perché è composta interamente di granito, vecchio di 270 milioni di anni e intruso nella massa di porfido dei Lagorai. Con i Lagorai la nostra montagna condivide la presenza di numerosissimi laghetti alpini, incastonati come pietre preziose in un mondo di roccia e boschi.

Tutto il territorio è scarsamente antropizzato e decisamente solitario.

 I camminatori si concentrano su pochi sentieri e tutto il resto è adatto alla meditazione e alla calma. Su queste pagine descriveremo la salita alla cima principale per la via normale ma non è qui che si potrà respirare la vera essenza del luogo…si consiglia quindi un successivo approfondimento.

Zona: Dolomiti, Catena del Lagorai.

Dislivello in salita: 1450 m circa.

Difficoltà della via normale alla Cima d’Asta: EE, con un breve tratto attrezzato.

Tempi: ore 4.30 per la salita.

Cartina: Kompass foglio 626 – Catena del Lagorai, Cima d’Asta.

Relazione della via normale alla Cima d’Asta

Da Trento si raggiunge Pieve Tesino transitando per Pergine e Borgo Valsugana. Da Belluno si passa invece per Feltre e Fonzaso. A Pieve Tesino prestare attenzione alle indicazioni per Malga Sorgazza e la relativa strada di accesso, che conduce lungo la Val Malene fino ad un ampio parcheggio vicino al caseggiato, ad una quota di 1450 m circa.

Sempre lungo la strada forestale si risale ancora la valle, giungendo all’inizio della teleferica del Rifugio Brentari. Seguire il sentiero 327 che risale per intero il Bualon di Cima d’Asta, prima nel bosco e poi in campo aperto. Tralasciare il sentiero 326 che si stacca a sinistra e la variante diretta, che implica il superamento di ripide lastronate di roccia, facili ma non banali soprattutto se umide di pioggia, e proseguire fino al Rifugio Brentari (2476 m; ore 3.00). Da qui, seguendo il sentiero 364, si raggiunge la non lontana Forzeleta (2680 m) e si prosegue per l’opposto versante, perdendo un’ottantina di metri di dislivello agevolati da cavi metallici (attenzione all’esposizione; i più inesperti è opportuno che indossino set da ferrata e imbragatura). Si attraversa la sottostante conca detritica e ci si porta sotto la Cima d’Asta vera e propria, su cui si rimonta con salita divertente e tutto sommato rapida (ore 4.30 complessivamente).