Partenza:  Piazzale Roma ore 6.30,   Mestre – Hotel Russott (ex Ramada) ore 6.40.

Punto di partenza:  Molveno (TN) (864 m.).

Equipaggiamento: Zaino, abbigliamento da montagna, imbrago, casco, scarponi, qualche moschettone e cordino.  Una corda da almeno 50 m., qualche rinvio e protezioni “veloci” (friends, dadi) per i capocordata.

Cartografia:  Carta Tabacco 1:25.000 Fg. 053, Dolomiti di Brenta.

  

La Cima Tosa, con i suoi 3173 m., è la massima elevazione del magico e meraviglioso gruppo calcareo delle Dolomiti di Brenta, incastonato come per incantesimo tra i graniti del gruppo dell’Adamello, le rocce metamorfiche del settore meridionale del gruppo Ortles-Cevedale ed il profondo solco della Valle dell´Adige. Essa è collocata nella parte centrale del Gruppo di Brenta e si presenta come un possente massiccio roccioso con alte ed impervie pareti su tutti i versanti, al quale si accorpa a nord il magnifico e maestoso Crozzon di Brenta.  Solo sul versante sud-est, dove le pareti risultano più basse, la Tosa sembra mostrare un’evidente punto debole.  La caratteristica calotta glaciale sulla sua sommità, oggi molto ridimensionata, contribuisce ad aumentare notevolmente il fascino di questa già di per sé bellissima cima.

  

1° GIORNO

Dislivello:  1200 m. circa.

Tempo medio di percorso:  ore 4 - 5 circa.

Da Molveno si raggiunge con la cabinovia l’altopiano di Pradel a quota 1320 m., dove si segue il sentiero SAT 340. Dopo circa un’ora, si raggiunge il Rifugio Croz dell’Altissimo (1430 m.) e, in altri 40 minuti, si raggiunge il Rifugio Selvata (1630 m.). Dopo un’altra ora circa di risalita, si raggiungono, a quota 1986 m., i ruderi di Baita Massodi ed in lontananza su un alto sperone roccioso è già possibile vedere agevolmente il Rifugio Pedrotti.  La strada procede per un breve tratto con pendenza moderata e poco oltre, a meno di un chilometro, raggiungeremo il laghetto dei Massodi (2165 m.).  Da qui riprende nuovamente la salita ed in circa un’altra ora si raggiunge prima il Rifugio Tosa (2439 m.) e poco dopo il Rifugio Pedrotti (2486 m.).  



2° GIORNO 

ITINERARIO A

Salita Cima Tosa (3173 m.) - Rifugio Agostini (2410 m.) - Rifugio al Cacciatore (1860 m.) - San Lorenzo in Banale (792 m.).

Dislivello:  700 m. circa di salita, 1300 m. circa di discesa.

Tempo medio di percorso:  ore 3 circa di salita, ore 4 – 5 circa di discesa.

Dal Rifugio Pedrotti, si prende il Sentiero attrezzato Livio Brentari (segnavia n° 358) che aggira la Brenta Bassa, costeggia la Cima Margherita ed attraversa il circo della Vedretta Inferiore della Tosa per risalire quello della Vedretta Superiore.  Nella parte alta della conca glaciale, il sentiero si avvicina sensibilmente alle pareti della Tosa, risale un breve ma ripido canalino di neve e sfasciumi e piega a sinistra puntando la Sella della Tosa.  Si risalgono invece, appena superato il canalino, i gradoni dello sperone roccioso sulla destra (passaggi di I° grado) pervenendo in breve all’attacco della via normale alla Cima Tosa, posto proprio dove la parete sovrastante si presenta più bassa (ore 1 dal Rifugio Pedrotti). La via normale presenta difficoltà massime di II+, su roccia sempre molto solida. La discesa avviene per lo stesso itinerario con almeno una calata in corda doppia.  Da qui si prendono le bancate rocciose a sinistra del sentiero attrezzato Livio Brentari (segnavia n° 358), si traversa e per roccette si arriva alla spalla orizzontale della Sella della Tosa (2860 m.).  Si attraversa per cenge e dopo una decina di minuti si arriva alla bocca della Tosa.  Da qui seguendo cavi e scalette si scende sulla Vedretta d’Ambiez, sulla quale ci si abbassa preferibilmente a destra verso le rocce della Cima d’Ambiez e si giunge sulla morena.  Da qui si continua in discesa fino al Rifugio Agostini. Dal Rifugio Agostini, si procede verso il Rifugio al Cacciatore lungo il sentiero n° 312 (ore 1 e ½).



ITINERARIO B

Rifugio Pedrotti (2486 m.) - Rifugio Agostini (2410 m.) - Rifugio al Cacciatore (1860 m.) - San Lorenzo in Banale (792 m.).

Dislivello:  200 m. circa di salita, 650 m. circa di discesa.

Tempo medio di percorso:  ore 4 circa.

Dal Rifugio Pedrotti si sale fino alla chiesetta e, lasciata questa sulla sinistra, si prosegue con lo stesso sentiero che porta anche alla Cima Tosa (n° 358).  Si segue questo sentiero per una decina di minuti fino ad un bivio, qui si prende il sentiero Palmieri n° 320 che scende a sinistra nel vallone, si passa sull’altro lato e si procede a lungo sul fianco della Pozza Tramontana.  Con una serie di comode svolte si sale allo spallone che sovrasta il Passo Ceda.  Da qui il sentiero prosegue quasi in piano fino alla Forcolotta di Noghera (2423 m.), da dove si domina tutta la testata della Val d’Ambiez (ore 1½).  Il sentiero si abbassa sul versante opposto, taglia in quota i contrafforti rocciosi delle cime di Ceda e, raggiunta la strada che sale dalla Val d’Ambiez, con un paio di serpentine raggiunge il Rifugio Agostini (2410 m.). Dal Rifugio Agostini si procede verso il Rifugio al Cacciatore lungo il sentiero n° 312 (ore 1½).

Dal Rifugio al Cacciatore è possibile scendere a San Lorenzo in Banale con taxi jeep.

I capigita si riservano il diritto di annullare o modificare la salita in caso di condizioni avverse meteorologiche, inoltre hanno facoltà di interrompere la salita in qualsiasi momento qualora i tempi si dilungassero oltre la soglia di sicurezza.

Partecipanti privi del materiale minimo per la salita non potranno prendere parte alla scalata.

Domenica al ritorno ci sarà la possibilità di partecipare alla S. Messa.

 

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